martedì 21 ottobre 2008
La dieta di Gianni Morandi
Gianni Morandi un uomo che io ammiro! Il talento smisurato, la bellezza senza fine, come la carriera infinita, il jukebox personale di canzoni tutte belle e famose, ma soprattutto la sua straordinaria forma fisica detenuta da un uomo che ha passato già i suoi 30, ma anche i suoi 40, ma anche i suoi 50, ma anche i suoi 70? No... va bè...
Ma è ovvio che dietro questa smagliante forma fisica c’è una dieta, per la quale sono stati chiamati a consulto il Prof. Migliaccio, il Prof. Ticca, e il Prof. Del Toma, che non si erano mai conosciuti, ma per Gianni questo e altro...
Amici di Pagine Rossi sono in grado di svelare la dieta di Gianni Morandi insieme a qualche sua regola di vita:
- sveglia alle 6, un bicchiere d’aqua distillata senza la c, ve lo dico subito, è più leggera, non acqua, ma aqua, leggerissima, già nel nome e via per la prima corsetta nella bassa tra le nebbie e i lupi che ululano...
- al ritorno una tazza di cafè, con una sola f, una spremuta d’aranca, senza la i, così senza motivo, una cantatina sotto la doccia, così per sciogliere, poi la lettura dei giornali, una telefonatina a Mogol per parlare di formazioni del fantacalcio, un po’ di mail...
- pranzo, petto di polo, con una l, grigliato a raggi infrarossi, nulla tocca queste sottili striscioline di polo che rimangono sospese in aria mentre vengono bombardate da radiazioni a infrared, una insalatina di nome e di fatto costituita da una julienne di carote, indivia belga a foglia nana, e una manciata di rughetta o rucola che dir si voglia sminuzzata da una sciabola di Toledo, una nuvola di olio d’ulivo appena premuto e una goccia di limone di Pantelleria, provenienti dalla limonaia personale di Giorgio Armani.
- pomeriggio, una pennichella di 22-23 minuti che permette a Gianni di mandare qualche sms così assopito...
- seduta pomeridiana di corse, pesetti e piegamenti: diciamo che è il clou della giornata.
E la sera, bè la sera si esagera, la cena prende un po’ la forma del convivio, arrivano gli amici di Gianni a casa, si chiacchiera, si beve, è il momento in cui Gianni assume i carboidrati, scende il silenzio a tavola, arriva il piatto di Gianni, tre tipi di pasta, tre variazioni di semola, nella fattispecie un rigatone, un pacchero e un fusillo, marche diverse per ogni tipo, ma un solo sugo: quello di un pomodoro appena colto e appena scottato, una foglia di basilico frullata e un chicco di parmigiano. Dopo un bicchiere di aqua mineralizzata e una partita a scopetta Gianni va a dormire...
PS: ho raccontato oggi a Morandi questa dieta e gli ho chiesto che ne pensasse:
- Riccardo, che vuoi che ti dica? M’è venuta fame!
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4 commenti:
Sei pazo con una z.
"..Sminuzzata con una sciabola di Toledo" riduce l'internamento a due giorni. Stupendo.
Anthony manco io lo so come mi è venuta: immagina la cuoca di Gianni che lancia la rughetta in aria e mentre ricade impugna la sciabola facendola roteare come una pala di elicottero nell'aere di Villa Morandi...
Buona serata sig. Riccardo, in chiave umoristica a me viene in mente Cato, quel personaggio dei film della "Pantera Rosa" che con le arti marziali che nel caso specifico, grazie ai suoi movimenti così rapidi da battere in velocità perfino un minipimer potrebbe sminuzzare triturare polverizzare IL rigatone, IL fusillo e il chiodo di parmigiano. Ammazza che mira!
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