giovedì 6 novembre 2008

Elogio del perdente



Oggi amici parliamo di un perdente. Il perdente numero uno, il Senatore McCain, che poche ore dopo il verdetto delle elezioni più pazze di tutti i tempi, non ha esitato a riconoscere con i suoi sostenitori di aver perso la corsa alla Casa Bianca. Davanti a una platea che fino a un minuto prima sperava e un minuto dopo piangeva, davanti alla platea dei suoi sostenitori che non voleva sentire quelle parole, è riuscito a calmarli e a dire “ho perso, e la colpa è solo mia!”
Ieri il Senatore McCain, un uomo che ha combattuto in guerra dove esistono solo vincitori e vinti, ha dato una lezione a tutto il mondo: riconoscere con la morte nel cuore la sua, e solo sua, sconfitta con Barack Obama. Pochi minuti prima aveva avuto l’onore, così ha detto, di riconoscere proprio al vincitore di aver perso. È stato importante, è stato praticamente un atto di amore, perché nella vita non ci sono vincitori senza vinti. E senza quella telefonata oggi Obama non sarebbe davvero Presidente degli Stati Uniti.
Ho perso, ho sbagliato, non sappiamo più dirlo. Eppure è proprio nella sofferenza e nella consapevolezza di essere arrivati secondi e quindi ultimi, che si trova la forza per accettare la sconfitta. Se nella vita si riuscisse a dire nel momento della sconfitta “ho perso” sarebbe più facile vivere. Sarebbe più facile per tutti, anche per chi ha vinto, perché non sarebbe solo sulla montagna a gridarlo al vento. Nella vita di tutti i giorni mi piacerebbe dirlo: ho sbagliato. Nel lavoro mi piacerebbe dirlo: ho sbagliato. Nell’amicizia mi piacerebbe dirlo: ho sbagliato. In amore mi piacerebbe dirlo: ho sbagliato. Se ci riuscissi sarebbe bello, e mi sentirei meglio. Perché è nel riconoscere di aver perso una battaglia che si trova la forza di guardarsi allo specchio la mattina dopo, come dopo una sbornia, cercando di rimettersi in piedi, di ritirarsi su, di ritrovare se stessi. Per avere il coraggio di dire: io oggi sono un uomo migliore.
Perché io oggi ho perso.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Riccardo,hai ragione se riuscissimo a capire e a riconoscere i nostri errori saremmo tutti migliori! Ma è sempre più difficile trovare uomini che siano disposti a farlo, sempre più difficile trovare grandi uomini!
BRAVO Complimenti
DANI

Ric ha detto...

È anche sempre più difficile trovare donne, grandi lo sono già...

Anonimo ha detto...

Ma chi se lo incula McCain!
Viva i Negri!
Viva la sugna!
Viva la Cicciabaffetta!
Viva la Coca Light!
Viva Sammy Davis Junior!

Anonimo ha detto...

Vero, gli uomini e le donne che sanno riconoscere i propri errori sono davvero i migliori.
Senza polemica: Prodi, quella telefonata la sta ancora aspettando.
Ciao Riccardo e grazie per questo post.
Giu

Ric ha detto...

ma lo vedete amici che alla fine un po' di buona educazione viene sempre apprezzata?