giovedì 26 marzo 2009
Quando un amore comincia
Quando comincia un amore, la prima cosa cosa che devi fare è non saperlo. Infatti quando la incontri per la prima volta ti sembra solo una ragazza carina, poi apprezzi anche quello che ha detto alla riunione e quindi la devi inseguire e riesci a fermarla solo mentre sta per prendere il motorino per volare via da te e riesci a dirle impacciato:
- Ma tu parli, pure, cioè intendo... sai parlare...”
- Sì, perché che pensavi?
E ti fulmina con uno sguardo che tu non dimenticherai mai più. E ora? Devo vederla, devo vederla: il numero, non le ho chiesto il numero, ma per fortuna sai che la rivedrai, per lavoro alla riunione successiva, oppure per un aggancio qualsiasi, e quando la chiamerai, perché certamente a questa non scriverai mai un sms, dovrai telefonarle per forza per farle sentire la tua voce:
- Ciao ti ricordi di me? Sono Riccardo, ci siamo conosciuti dal direttore del coso, là, come si chiama...
- Certo che mi ricordo, dimmi!
Oddio “dimmi” mi ha detto e adesso? L’ho disturbata, va di fretta
- Senti, adesso ti ho chiamata perché mi ha dato il tuo numero proprio l’assistente...
- Si, certo che mi volevi dire?
- Bè, come stai per esempio e poi io non lo so, ma tu, (adesso cominci a parlare male italiano), ma a te ti va, di prendere un caffè’?
- Quando?
Non ti aiuta mai, mai...
- Quando ti pare...
- Oggi no - risponde lei
- No, oggi no, certo, domani? Va bene Caffè Greco? alle 10, 1030, 11, 1130, 1200...
- Ok, ho capito, che è il segnale orario?
Finalmente l’hai fatta ridere, e ha fatto pure una battuta carina, mamma mia è intelligente, e quando chiudi sei felice e baci il telefonino, lo adori quel Nokia, ti sembra l’oggetto più bello del mondo, e cosa pensi? È fatta, è fatta, è la donna della mia vita! Lo sento, lo sento: è lei!
E quindi il giorno dopo per il caffè tu arriverai 20 minuti prima per non perderti lo spettacolo meraviglioso del suo arrivo e ovviamente è vestita benissimo con un tacchetto perfetto da giorno e quando passa tutti si spostano perché ha un’eleganza innata con la quale ti vorresti accompagnare per entrare al Quirinale non tanto per per prenderti il David di Donatello ma solo per dire la frase “Signor Presidente, le presento la donna della mia vita”. Vorresti portarla sul Freccia Rossa per presentarla al macchinista in cabina sfrecciando a 300 km all’ora per correre al Duomo di Milano con i piccioni che si fermano per guardarla anche loro e sposarla subito!
E quando finalmente le offrirai il caffè spendendo 1 euro e 80, non lo prenderai nemmeno ma guarderai soltanto come lo ordina lei, lungo all’americana, con l’acqua calda a parte, e pure una goccia di latte, praticamente una brodaglia schifosa, e scopri che di lei già ti piacciono queste cose assurde, perché, amico, se è lei che deve essere la donna della tua vita saranno proprio le sue debolezze a renderti suo schiavo per sempre e se tu le dirai sottovoce e sovrappensiero:
- Io e te non c’entriamo proprio per niente...
lei ti guarderà stupefatta pensando:
- Poveraccio, è pazzo di me! E ancora non lo sa...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
3 commenti:
Che dirti?
Bravo e sensibile.
Federica
insuperabile, come sempre
...articolo stupendo..l'ho letto ed ho pensato subito a mio marito..gliel'ho mandato via mail, come se fosse una lettera d'amore..ovviamente di quelle moderne.
Mi piace il tuo modo di scrivere, i tuoi interventi alla radio..
Io proporrei uno spazio più ampio..tipo 1 bella oretta in tua compagnia mi farebbe proprio bene..pensaci!!!!
Posta un commento