mercoledì 13 maggio 2009

Castiglioncello 62


Oggi comincia il Festival di Cannes ma non importa perché quello che pensiamo possa accadere lì, un fritto misto di amori, glamour, gossip, cinema e champagne, in realtà è già accaduto qui negli anni del boom economico dell’Italia più bella di tutti i tempi, l’Italia in bianco e nero del Sorpasso di Dino Risi. Siamo infatti a Castiglioncello nel 1962, soprannominata la Perla, ma detta dagli amici Casti, si viveva un atmosfera molto più bella, elegante, rilassata, tranquilla ed eravamo i signori del mondo, eravamo invidiati e ammirati, sulla spiaggia si sentivano solo questi nomi:
- Alberto, Bice, Marcello, Paolo, Suso, Mario...
nomi di chiunque si dirà, ma adesso vi dico i cognomi: Sordi, la Valori che non voleva saperne che l’estate stesse finendo, Panelli, Monicelli, Mastroianni, la Cecchi D’Amico, che andava e veniva a Castigliocello da un altro set, quello del Gattopardo, ognuno con ruolo rispettato da tutti, uno era regista, altri erano sceneggiatori, altri scenografi, altri musicisti, certo c’era anche Nino, Rota ovviamente, altri facevano gli attori e la cosa fantastica era questa: gli bastava! Questo era il trucco del cinema italiano...
L’avvocato Roscioni dava a tutti l’orario per Rosignano Marittimo, lo preparava proprio lui su un piccolo cartoncino che poi distribuiva agli amici, si prendeva quindi un trenino che in tre ore ti portava su, un amico ti veniva a prendere alla station per volare subito ai Bagni Ausonia dove andava anche la mia amica Fabrizia oppure ai Bagni Miramare dal bagnino Adello Pelosino che ti apriva subito sdraio e ombrellone indicandoti la ragazza da puntare giusta per te, una ragazza magari da tre settimane da raccontare, una ragazza che stanno suonando la nostra canzone, e se prima di fare un tuffo gli chiedevi:
- Adello, com’è l’acqua, fredda?
lui ti rispondeva:
- No, non è fredda, semmai tonica!
Facendoti capire che dopo il bagno uscivi tonico come un cubetto di ghiaccio! In alternativa al bagnetto tonico si poteva prendere un motoscafo, che era IL motoscafo, il Riva, bellissimo, sobrio, ci portavi sopra una ragazza a fare un giro con il panierino che dentro aveva una bottiglia di Verdicchio gelato, il tramezzino fatto dalla tata con i pomodori e la maionese, qualcuno anche col tonno...
Quella ragazza poteva essere benissimo una come Catherine Spaak con il suo copri costume anni 20 a righe orizzontali comprato a Piazza di Spagna nel negozio The Whip e che poi andò a ruba, proprio come a Cannes lanciano un tatuaggio!
Ulteriore alternativa era la macchina, che non aveva nessuno, e quindi l’Aurelia era vuota, ed era l’Aurelia, cioè la Strada Statale numero 1 che portava proprio in Costa Azzurra, e proprio a causa di quell’inesistente traffico Bruno Cortona fece quel sorpasso azzardato con una Lancia Aurelia. Fu lì che purtroppo il nostro miracolo italiano s’interruppe, s’infranse sulla curva del Romito, e con lui pure noi che adesso non dobbiamo più prendere l’Aurelia, ma un aereo per andare al Festival di Cannes... Ma quanto ci va? A me per niente... Io mi vado a fare un drink, a base di Verdicchio...

Nessun commento: