lunedì 11 maggio 2009
Maggio, il 10
Insomma ieri sarebbe stato il giorno dedicato alla madre, quindi fiori, forse rose, sono arrivate nelle case di domenica tra i profumi dei sughi, della lasagna, del pollo arrosto, delle pastarelle e del budino royal con un po’ di panna, è arrivato il profumo di un fiore che le è stato regalato dai figli e anche dal marito che, se vogliamo è un figlio in più...
Questi fiori non sono sembrati tanto apprezzati al momento della consegna, infatti la madre in questione non aveva tanto tempo, e dopo la colazione, l’unica cosa della settimana che ha fatto con un po’ di calma, è cominciata la domenica, cioè la giornata numero sette della settimana, il giorno dopo il sabato, il giorno prima del lunedi, un giorno come un altro, perché ieri la madre ha vissuto così: la colazione senza fiori, i ragazzi ancora non erano usciti, e ovviamente non si erano ricordati della festa, il marito col pigiama che non si può vedere appena alzato, ancora con le cispe agli occhi, e solo quando il figlio più piccolo ha urlato:
- Oggi è la festa della mamma!
tutti gli altri hanno detto:
- Ah già, auguri...
e lei ha risposto “grazie” e basta, perché la madre peraltro non tiene a questa festa, non ne ha bisogno...
E quando poi sono usciti tutti, lei ha sistemato un po’ la casa e ha preparato il pranzo, ma la testa era a quando lei era bambina e non era ancora madre, ma già faceva le prove generali, con la sua bambola, facendo finta d’imboccarla con una matita rotta, le cambiava il vestitino ma non avendone altri lo simulava con una sciarpetta facendo finta che fosse un poncho. Con la carrozzina girava per quei lunghi corridoi delle case di una volta, pensando ai parchi dove un giorno avrebbe portato i 10 bambini che senz’altro avrebbe avuto con un principe azzurro. Mentre faceva questi giretti con l’immaginazione, sua madre la chiamava per farsi aiutare ad apparecchiare la tavola della domenica, doveva piegare il tovagliolo e mettere bene le posate, il cucchiaio a destra insieme al coltello, la forchetta a sinistra e il cucchiaino per il dolce sopra il piatto, perché tra poco sarebbe arrivato suo padre e anche i fratelli più grandi e tutto doveva essere in ordine.
Il pomeriggio questa bambina veniva portata al parco dove c’era una giostra e lì poteva finalmente parlare con le amichette di come la sua vita era piena di cose da fare e non aveva il tempo di seguire tutto.
Ecco, erano questi i pensieri di ieri di una madre mentre sistemava casa, mentre preparava il pranzo, mentre faceva il cambio di stagione di tutta la famiglia, mentre faceva i compiti con il più piccolo, mentre sgridava il più grande che voleva uscire, mentre consolava sua figlia di un amore sbagliato, mentre rispondeva al telefono ed era sua madre che si lamentava e lei le faceva gli auguri per la festa della mamma, mentre apriva la porta di casa agli amici della domenica sera che sono venuti a casa a vedere la partita, e quando ieri sera ha finalmente visto quei fiori che forse si era dimenticata di mettere nell’acqua perché se non lo fa lei non lo fa nessuno, si è ricordata che ieri, e solo ieri, per il calendario era la sua festa, la festa della mamma!
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3 commenti:
Mi sembra un po' triste...no?
GRAZIE RICCARDO PER AVER BEN ESPRESSO QUELLO CHE PROVIAMO NOI MAMME. MI SONO COMMOSSA....
a me manca molto mia madre...
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