venerdì 20 novembre 2009

Showtime!


Un uomo esce di casa la sera, sono le sette, la città sta per spegnersi, la gente sta tornando a casa, lui no, lui va a “lavorare” ma in realtà va al patibolo, è un agnello, una vittima sacrificale. Sta andando su un palcoscenico a fare il suo show. Un pazzo che spera che il pubblico, fosse uno o mille è uguale (meglio mille), lo ascoltino e lo capiscano.
L’arrivo in teatro è tranquillizzante:
- Sono arrivato!
Un pensiero di meno... Tutti ti salutano, il portiere, le maschere, che sono arrivate presto come te per cambiarsi, senza la divisa non le riconosci, come i vigili. Vai in camerino: una cella 2 metri per 2, fredda, ghiaccia, con un pezzo di feltro per terra per metterci i piedi per cambiarti le scarpe, sul tavolo il profumo, i fazzoletti di carta, i fiori della “prima” che si stanno seccando e il vestito di scena che ti aspetta, lo guardi e vorresti già essere al ristorante. Ma ti avvicini e cominci a spogliarti con angoscia, perché difatto questa è la vestizione di un torero, i gesti sono lenti, tutto deve essere perfetto come un sudario che avvolge la salma per gli dei! Che la ritrovino conservata bene, non tutta ciancicata dal viaggio! La cravatta scorre attorno al colletto alzato della Brooks d’ordinananza, i pantaloni salgono lentamente per sistemare la camicia all’interno, i lacci delle scarpe si annodano in un fiocco che dovrebbe durare in eterno. La giacca scorre liscia sulle braccia e s’innalza sulla schiena come una tenda scorrevole:
- Colpitemi, sono pronto!
In realtà arriva il fonico:
- Il microfono...
Comincia questo rito, va messo tra il secondo e il terzo bottone, lui ti sta a un centimetro e te lo aggiusta al millimetro, gli viene da ridere, tu vorresti morire:
- Com’è la situazione?
- Pieno.
Ci vorresti credere ma fino a quando non si aprirà il sipario non saprai mai se ti ha detto la verità o una bugia pietosa. Al momento ti bevi tutto quello che ti dicono. Dal dittafono che hai in camerino sale il rumore del pubblico che si accomoda in sala. Ti guardi allo specchio, non vedi niente se non uno straccio, speri che ti venga a trovare un amico in camerino, ma loro credono di disturbarti, credono che tu stia concentrandoti, non sanno che potrebbero dare l’estremo saluto al condannato a morte e lui sarebbe molto contento. Arriva il direttore di scena:
- 5 minuti!
Passano 5 minuti nei quali non sai più cosa fare e ti chiedi come mai fai questo lavoro, la paura ti stringe lo stomaco come un pugno chiuso una spugna da strizzare, ti ricordi della frase di Eduardo “gli esami non finiscono mai” e poi pensi all’esame di maturità quando ti dicevi “tolto questo poi sarà tutto una buffonata!”.
Torna il direttore di scena:
- 1 minuto!
Ti avvicini al palcoscenico, il patibolo, e il siparista è il tuo boia, senti la folla rumoreggiare dietro quel sipario rosso, ma un urlo alle tue spalle ti distrae, è la sentenza:
- Chi è di scena!
- Io, sono io, sto solo sto, quindi sono io!
Entri e di colpo tutto è finito.
Ricordatevi pubblico, quell’uomo che vi sembra così vivo in realtà è in trance, in apnea, uno zombie che cammina per scommessa, per far dire a voi chi è lui. Avete solo un modo per farglielo capire: applaudire.
Grazie.

10 commenti:

stefania ha detto...

PAZZESCOOOOOOO

Sembra capiti a te mentre lo leggi tutto d'un fiato! E la paura ti si stringe addosso


bravo!
stefania

Anonimo ha detto...

Facciamo due mestieri cosi' diversi, Ric... Eppure ogni tua parola e' cosi' vera, e nonostante la diversita' del "prodotto" finale, la mia e' una testimonianza diretta! Bello il passaggio sul pezzo di feltro sul pavimento gelido, che chissa' perche' ha sempre colpito molto anche me. Potrei integrare questo post con trucco e parrucco, ma se hai la fortuna di farteli mancare non vedo perche' aggravarti!
Clap clap clap!!!!
V.

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

pensa te se per caso ti viene la nausea pensando alla zuppa di pesce di paranza mangiata la sera prima...poveraccio!!!

Anonimo ha detto...

pensa te se per caso ti viene la nausea pensando alla zuppa di pesce di paranza mangiata la sera prima...poveraccio!!!

Anonimo ha detto...

pensa te se per caso ti viene la nausea pensando alla zuppa di pesce di paranza mangiata la sera prima...poveraccio!!!

Anonimo ha detto...

pensa te se per caso ti viene la nausea pensando alla zuppa di pesce di paranza mangiata la sera prima...poveraccio!!!

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
pasticciona ha detto...

clap clap clap clap

Anonimo ha detto...

VERISSIMO - BRAVISSIMO

Frog