giovedì 7 gennaio 2010

Anno nuovo, vita misma!


È fatta! Dài, su, non è successo niente, è già tutto finito, avevamo tanta paura e invece eccoci qua: feste passate, compreso l’inutile 31 (lo scopo era sparecchiare entro la notte per alzarsi la mattina dell’1 senza tracce alcune di alcunché!). Finalmente possiamo andare di rifilo al cinema dopo avere visto tutti i blockbuster (Hachiko, se avete un cane non potete, “Sherlock Holmes” fantastico, quando esce il 2? “Piovono polpette” ideale per cominciare una dieta, “La principessa e il ranocchio” viva i cartoni a 2 D).
Domani è venerdì, un venerdì scamuffo, si lavorerà poco in quanto è una lunghissima vigilia del prossimo weekend, quindi ottimo per una svogliata rassegna delle mail di auguri alle quali non avevamo ancora risposto e soprattutto per smontare l’albero, riguadagnando il metro quadro calpestabile che occupava in salotto, smistare i regali da mandare al riciclo e quelli da cambiare complici i saldi aggiungendo una “piccola” differenza.
Domani comincia veramente l’anno, facendoci riemergere dall’ipnosi collettiva nella quale boccheggiavamo dal 24 pomeriggio. Due chili in più addosso sulla struttura ci guardiamo allo specchio cercando di vedere qualcuno di diverso, ma non c’è niente da fare: ovviamente i propositi del 2010 sono gli stessi del 2009 (dieta, palestra, inglese, leggere di più) quindi non pensiamoci, tanto non li metteremo in atto se non per un mese, scarso, di dieta a maggio (dopo Pasqua) per tentare di mettersi il costume a giugno.
Cosa aspettarsi dal 2010? Niente, così sarà bellissimo, zero aspettative, qualsiasi cosa piccola e buona dovesse mai capitare ci sembrerà una gemma. L’anno nuovo di buono ha soltanto che non è l’anno vecchio, per questo ci sembra migliore del 2009, ma ancora fino a lunedi 11, poi ritorna lo stesso non preoccupiamoci. Tanto è vero che da oggi si pensa al Carnevale! Aricomincia con i bigné, le frappe, le maschere, mamma mia... Anche se un vantaggio c’è: il 2010 è un anno facile da battere sulla tastiera del computer! Auguri!

PS: riguardo la foto, questo è esattamente il dolcevita nero (Brooks Brothers) che troneggia su un tacco 14 di uno stivale al ginocchio, con il quale accompagnare un filo di perle mezza altezza non coltivate, da far trovare in una poltiglia di ghiaccio al centro della quale svetta una bottiglia di Cordon Rouge, l’unico vero modo di brindare, immersi, c’è bisogno di dirlo? In una nuvola di Oyedo!

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