lunedì 25 gennaio 2010

Ci vediamo la prossima settimana...


Quando s’incontra una persona per strada ormai non c’è più tempo di scambiarsi due chiacchiere per dirsi, entro i 30-40 secondi circa che dura l’incontro, come si sta veramente, e quindi spesso si conclude il saluto con una bugia ENORME che prende forma sotto la frase “ci vediamo la prossima settimana a cena”. In realtà non vi vedrete mai fino al prossimo casuale incontro. Da questo si evince che l’amicizia vera non passa attraverso queste frasi e stabilisce all’istante l’appuntamento per rivedersi DAVVERO a cena. Invece l’amicizia vittima di queste terribili frasi di circostanza va messa sotto l’ombrello della pigrizia e dell’indolenza. Accettiamola comunque ma con queste avvertenze...
“Ci vediamo la prossima settimana?” (classica. Ma è la più pericolosa perché rimanda a voi il problema di chiamare e stabilire o proporre la data, in realtà dietro quel punto interrogativo c’è un mondo oscuro fatto di altre scuse future e di rimandi sine die, lasciate perdere rispondendo “quando ti pare”: cioè MAI!
“Ci vediamo la prossima settimana, dài...” (quel “dài”, sembra dare l’intenzione che la cena è proprio cosa fatta, che davvero la prossima settimana ci vedremo, invece no!).
“Guarda, adesso sto cambiando la filippina, con i ragazzini non sai che inferno, appena sistemo ci vediamo...” (una scusa patetica: non è una bugia, la sta cambiando sul serio, ma non si vede per quale motivo il “cambio” dovrebbe impedire la realizzazione di un burro e parmigiano per altre due persone a cena).
“Senti, appena mi guarisce Agata dalla varicella, ti chiamo. Ti chiamo io” (questa è una delle peggiori: scudo con la malattia esantematica della figlia già contratta da noi alla sua età quindi assolutamente immuni, difficile replicare, ma magari se la prende lui che non l’aveva avuta mai, così impara).
“Ci vediamo appena torna Luisa dall’Argentina” (un posto lontano, si presumono gravi problemi di jet-lag, passeranno 15 giorni e vi dimenticherete).
“Non appena finisco i lavori a casa organizziamo una bella cenetta” (infida: a casa tua sono anni che non finiscono i lavori, se li hai mai iniziati, visto che ci vivi, e sono già arrivate smentite di altre persone che ci sono state lamentando solo qualche scatolone a terra pieno di libri che non verranno mai messi a posto. E comunque casa tua sembra sempre con i lavori in corso, lo vogliamo dire?).
“Non appena finisco il turno di notte” (massimo rispetto, si tratta di un medico che fa le guardie, mai alzare una polemica e tenerselo sempre amico, perché come diceva Alberto Sordi: “medico in casa, il male pasa!”
Aveva ragione mia Nonna: quando salutava qualcuno gli diceva “addio”.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Notevole la citazione di Luisa... Struggente... Non aggiungo altro... tanto ci vediamo a cena la settimana prossima...
addio, Riccardo...
Un amico d'agenzia...

stefania ha detto...

medica in casa, il male pasa... io rido!
e nonna diceva davvero così
ciao stefania

Anonimo ha detto...

Incredibile ne parlavo proprio l'altro giorno di questa bizzarra consuetudine tipica del romano doc di togliersi d'impaccio con l'invito che mai avverrà!
per quanto mi riguarda gli inviti che lancio sono sinceri al 100% ma a volte non ci se la fa proprio!!!

Anonimo ha detto...

Qui da noi sul Carso e nella vicina Slovenia ovviamo al problema del saluto come faceva tua nonna. :)
'Dio

Anonimo ha detto...

Te ne sei dimenticato una, la variante ai lavori in casa: “Non appena compro casa organizzo una bella cena per tutti, proprio per tutti!”. Questa formula ha il merito di rimandare quasi all’infinito e ne mio caso è stata usata solo per evitare di avvicinarmi ai fornelli davanti a testimoni. Ora, dopo anni e anni di promesse al vento, sono ormai alla resa dei conti, la casa c’è come pure le prenotazioni al solenne banchetto. Come farò a nutrire un intero reggimento? Non so cucinare, le pentole sono per me pericolosi ordigni nucleari! Mi salverà l’aperitivo, ovvero fare ingozzare gli ospiti con chili e chili di focaccine e tartine surgelate e scaldate al microonde fino a stremarli… e addio. E.

Ric ha detto...

ti consiglio di fare gli inviti a gruppi di conoscenze, con salamini, pizza bianca, schegge di parmigiano, prosecchi gelati, te la cavi con poco, li stordisci e se ne vanno con un'altra promessa falsa: quella di ricambiare al più presto!

Anonimo ha detto...

allora è meglio avvelenarli... ihihih :)

Anonimo ha detto...

a..ddio alla matriciana....

Sara ha detto...

Una mia amica ha risolto questo problema... dice sempre "ci vediamo prossimamente". Geniale.