lunedì 12 luglio 2010
Imprinting di uno swing
È ovvio che per me Lelio Luttazzi sia stato essenzialmente un urlo dalla radiolina Sony con la foderina in finta pelletta traforata sull’altoparlante,
che ascoltavo rapito tornando velocemente da scuola per sentirlo mentre Nonna buttava la pasta. Solo più in là capii che quell’urlo apparteneva in realtà a un uomo che si vestiva in smoking mentre presentava in tv “Studio Uno”, insieme a Mina in tubino nero. Solo più in là capii che quell’uomo aveva scritto la canzone “Souvenir d’Italie” del film omonimo, che io guardavo solo perché c’era Alberto Sordi. Solo più in là capii che quell’uomo si metteva la gardenia sul revers dello smoking per omaggiare tale Cole Porter che nel frattempo avevo imparato ad apprezzare come autore preferito da Frank Sinatra e non solo. Insomma con Lelio Luttazzi e la sua carriera tutti i tasselli di quelli che sarebbero diventati i miei gusti sono andati al loro giusto posto, quello delle belle cose che rimangono fuori da tutte le stagioni: i classici. Quindi un uomo che ha fatto “imprinting” senza saperlo nelle menti di un “giovanotto matto”. E oggi che purtroppo Lelio non c’è più, che fine ha fatto quell’imprinting? Ha lasciato un’impronta, per l’appunto, che brilla ogni volta che metto il cd “Per Amore” che il suo agente amico batterista di sempre Roberto Podio gli ha prodotto. Tutte le canzoni scritte da Luttazzi sono state reinterpretate da Morandi, Mina, Fiorello, Arbore, De Sica, Dalla e Greg. L’ascolto non è più da “giovanotto matto”, ma da adulto (forse) cresciuto. Si capisce quindi che il tempo sta passando e una nuova coscienza affiora, quella critica, che riconosce la bontà assoluta di quei pezzi di classe facendoli riconoscere all’istante: un sorriso si stampa, un pensiero vola a quello che poteva essere, a quello che ancora potrà... insomma, ci si sente meglio! È merito di quell’imprinting che oggi pulsa là dove si celano le sensazioni più vere, la nostra vera e forse ancora nascosta personalità. Quando poi sono riuscito a conoscerlo alla radio da Fiorello, con Rosario che mi diceva “non urlargli nell’orecchio, al Maestro!” ho scoperto anche un uomo schivo che NON voleva firmarmi quel cd e che soltanto dopo mille richieste mi ha detto “va bene, ma senza il cognome...” e così Lelio mi ha dato, senza volerlo, un’altra lezione, quella di non “tirarsela” tanto, perché alla fine di che stiamo a parlare quando parliamo della vita? Un autografo è solo un pretesto di un ammiratore per stare vicino al suo artista, stavamo già chiacchierando, c’eravamo fatti una foto, basta! La caratteristica dell’imprinting è che si raccoglie tempo dopo dall’averlo ricevuto, ed è nel momento in cui si mette in atto ciò che è stato depositato, come un uovo anni prima, che si raccoglie un beneficio. Lelio Luttazzi, un uomo che ha fatto dei suoi personali ricordi uno stile di vita forse non avrebbe immaginato che un giorno sarebbero diventati una scuola di vita per altri che ci si sarebbero riconosciuti. Insomma, “Hit Parade”, quell’urlo che alla radio annunciava la “parata di successi” dei dischi in classifica, in realtà annunciava il successo della sua vita. Presso la nostra: quindi grazie Lelio. Swing!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
9 commenti:
che bello!
come sempre, i tuoi Post sono degli affreschi finemente curati nei minimi particolari che mi lasciano stupita ed estasiata difronte alla profondità e semplicità di cui sono allo stesso tempo pervasi, frutto di una sensibilità che appartiene a pochi.
Grazie Ric...
grande Roberto! sei così bravo che devi scrivere più post...
fabrizio
Grazie Fabrizio, ci proverò... a chiederlo a Roberto!
Roberto...? Riccardo
Mauri
Che bello!!! Non voglio copiare il commento di Stefania ma è la prima cosa che ho detto quando ho finito di leggere!!!
Saluti anche a Roberto a questo punto.
Eccomi qui... mi ha cercato qualcuno ? :-)
Bravo Riccardo, come al solito arrivi dritto al punto passando un pò per il cuore è un pò per il sorriso.
Rob
che meraviglia i tuoi post. esattamente come 'alla mia età', letto in un soffio. mi piace molto come scrivi. coinvolgente.
si è vero Ric, scrivi davvero bene!!
DANI
Posta un commento