martedì 21 settembre 2010
September
Ve lo dico subito che, anche se non sembra, siamo già a settembre, non facciamo finta di niente. Ve lo dico subito quello che vi aspetta da oggi, a parte la lavatrice che sta andando, per far finta che questo agosto non sia successo niente. Le vacanze? Da dimenticare subito, non è vita, è un’alterazione di quella che facciamo tutti i giorni per il resto dell’anno. Agosto in Italia è un mese che non conta niente, al massimo si muore, vedi i politici, che non appena mollano un attimo, l’adrenalina che li teneva in vita va in vacanza pure lei, e infatti muoiono, spesso giocando a scopone, sotto l’ombra di un fico o di un sicomoro “Ma come? Stava tanto bene!”. Quindi, archiviata la lavatrice del bianco e dei colorati, (che solo d’estate sono di più, come se non avessimo il coraggio di metterci una Lacoste in autunno, magari a maniche lunghe). Ve lo dico subito che le giornate vi sembreranno più corte, ma solamente la sera del rientro a casa quando aprirete le finestre del balcone (“aho, se so’ accorciate le giornate, ve’?). Ovviamente i gerani sono tutti secchi. Nella buca delle lettere, oltre a tutte le multe nella busta verde, troverete i depliant dei corsi d’inglese che vi faranno venire il rimorso di non averlo imparato definitivamente quando avevate il cervello libero da tutti i problemi di oggi, quando invece allora l’unico problema era quello di Monica che gli piaceva Marco e non voi. Quel cervello invece di pensare a quell’affaire (poi comunque finito male: Monica non la riconoscereste al supermercato e Marco è finito a fare l’animatore alla Valtur), era in realtà pronto ad accogliere tutte le frasi idiomatiche che adesso vi servirebbero come il pane. Comunque poco male: vi consolerete accompagnando i vostri figli al corso pomeridiano, o in piscina, o a basket, o a calcio, o a pianoforte, o a chitarra, o a violino, e lì magari incrocerete lo sguardo di una mamma che non avevate mai notato prima, e dovrete ricacciare indietro la frase perfetta per agganciarla, perché a casa vostra c’è la vostra, di moglie, che l’ha già sentita la frase già fatta da un altro che ha provato ad agganciarla, ma lei se ne è fregata perché non le va più di stare a sentire un altro uomo oltre voi. Lei ha già scelto e quindi zitti con quella nuova. Ve lo dico subito quindi che alla televisione sarete inondati da mille stupide collezioni da fare in edicola come i sassi del Guatemala, o le antiche miniature dei modelli Fiat epoca Romiti.
E a ottobre, ve lo dico subito: preparatevi con le cene dei compleanni degli amici vostri, tutte le agende scoppiano, sono tutti della bilancia, e che è? Toccherà fargli l’ennesimo libro o dvd, o non avendo tempo andrete all’enoteca mentre sta per chiudere implorando una boccia di champagne da fuori e ripiegando su una di prosecco una volta dentro. E poi a novembre ve lo dico subito, non farete in tempo a rimetterevi in forma con la palestra che cominceranno i nuovi weekend, con le prime nuove mangiate. E poi Natale, ve lo dico subito, tra appena 4 mesi è Natale, quell’albero sul palchettone lo dovete tirare giù e rifarlo un’altra volta, sempre all’Immacolata, e il 7 dicembre a Milano non si lavora, è Sant’Ambrogio! Insomma, abbiamo già fatto tutto, già visto, già sentito tutto. Ma è così, è settembre: l’uva è fatta e il fico pende!
PS: "Do you remember the 21st of September..."
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1 commento:
Sei sempre il numero 1!
Luca
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