lunedì 14 febbraio 2011
La nuova Fiat
Questo spot al momento è stato visto da oltre 6 milioni di persone, oltre a tutti quelli che se lo sono bevuto durante l’intervallo del Superbowl (mandarlo in onda costa appena 9 mln $: praticamente un’Olgettina). Pubblicizza un’automobile prodotta negli Stati Uniti d’America, e in scena c’è proprio una Chrysler 200, una macchina da vecchi, guidata da un ragazzo, Eminem, di professione rapper. Questo ragazzo, ex-tossico, convertito al burro e parmigiano da Elton John (come al solito, dove c’è droga, Elton arriva per aiutarti a smettere), perlustra Detroit e i suoi posti del cuore, compresi il Ponte Ambassador, i murales, i monumenti, le pattinatrici sul ghiaccio, tutto sotto un’altra lente, quella della voce fuori campo che lo accompagna: dal tono chissà, potrebbe essere quella di un operaio Chrysler che per tutta la sua sporca vita ha imparato che è il fuoco rovente a rendere l’acciaio più forte, in una vita fatta di bulloni, lamiere, grasso, stracci di canapa, in una parola lavoro duro, oltre a pinte di birra bevuta ai bar lì intorno alla fabbrica a fine turno. Dopo un giro in questa città, dove la nebbia e il fumo non hanno confini tra loro, l’automobile si ferma davanti al Teatro Fox dove stanno facendo le prove i componenti di un coro gospel. Il ragazzo li raggiunge sul palco e annuncia perentorio: “Questa è Motor City, questo è quello che facciamo” e se ne va. Scritta finale: “La Chrysler 200 è arrivata. Importata da Detroit”. Meraviglioso, complice questa voce straordinaria che con la consueta struggente cerimoniosa retorica americana, fa prendere sul serio tutto quello che mettono in scena gli americani, dagli Oscar alla recita dell’asilo. Questo spot parla di storia, la loro, di costruttori di automobili, ma soprattutto di orgoglio, cittadino, proprio quello di Detroit, tanto da sottolineare che non stanno parlando di New York, e nemmeno di Chicago, ma di una città, Detroit, che con il lusso non c’entra niente.
E allora, visto che la Chrysler e la Fiat oggi sono la stessa cosa, perché uno spot così non lo facciamo anche noi, in Italia? Già me lo vedo: sulle note di “Tutto il resto è noia” del Califfo, uno dei ragazzi di Amici o X-Factor percorre le strade attorno alla Dora Riparia, passa davanti a Mirafiori, gira attorno alla Mole Antonelliana mentre la voce di un cassaintegrato in pensione pronuncia frasi tipo “questa è la nostra storia” (ma de che? che nemmeno ci riusciamo a mettere d’accordo se festeggiarla questa unità d’Italia). Ancora qualche giro, il ragazzo, dopo aver parcheggiato in terza fila, entra al Teatro Alfieri, e sulle note di un coro nostrano che intona “O sole mio” guarda in macchina e dice nel suo italiano smagliante: “Questa è la città dei motori, questo è quello che facciamo, nè?!” Arriva una scritta: “Nuova Panda, importata da Torino!”. Com’è?
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2 commenti:
C'ha provato la Fiat con il lancio della nuova 500 e quello che sono riusciti a far dire all'agenzia che ha pensato al tutto è stato che " appartiene a tutti noi", quello con "nuovo cinema paradiso e tutto il testo che si sentiva era stato scritto da Marchionne stesso, già, perchè quando Lui è negli States, i creativi, li fa lavorare, in Italia manco per il cazzo (scusa) che tanto è più bravo lui.
riccardo sei delirevole.... non riesco a smettere di ridere.....
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