mercoledì 13 aprile 2011

L'uomo che ha inventato il futuro


A Torino, in Piemonte, piena di bandiere italiane nuove e vecchie, tutte bellissime, svetta in un piano inferiore della K-Way Gallery in Piazza CLN, dove Dario Argento ha ambientato Profondo Rosso, un Santo Graal, l’unico dell’informatica, visto che dei 200 pezzi prodotti, di cui 150 ritirati, ne sono rimasti in giro soltanto pochissimi. Uno di questi è stato acquistato all’asta per 156.168 euro dal patron di Kway, Marco Boglione che all’acquisto ha commentato: “è la mia Gioconda!”. Sono d’accordo. Visto che chiunque di noi abbia posseduto il primo Macintosh Classic, non l’ha certo buttato, visto che tra l’altro basta accenderlo e ancora funziona. Proprio come quel Santo Graaal che nei prossimi giorni verrà rimesso in funzione da uno studioso del Politecnico di Torino. In questi giorni è appena uscito per Hoepli un libro scritto da Jay Elliot, ex Senior Vice President della Apple, uno che conosce bene Steve Jobs, il CEO creatore della Apple, e l’ha intitolato “Steve Jobs - L’uomo che ha inventato il futuro”. Dato che l’unica cosa da fare per sopravvivere è non pensare al passato mi sembra la lettura giusta per imparare qualche dritta da uno che gli è stato vicino come piace a noi stare vicino alle persone: per esempio alla macchinetta del caffè a parlare delle condizioni del tempo, per vederlo subito dopo in azione durante una riunione a parlare di un oggetto che magari già conosciamo come l’iPod o di qualcosa che ANCORA NON ESISTE. Primo consiglio: se non hai una passione puoi pure spararti, e quando Steve consiglia, a chi ancora non sa cosa gli piace, di andare a fare il bigliettaio sull’autobus, fa capire bene quanto sia indispensabile avere una passione e conoscerla. Secondo consiglio: mettersi gente attorno motivata nello stesso modo, anche se i requisiti non sono recitati da un pezzo di carta appeso al muro, basta disporre di un sorriso, di un lampo negli occhi che dimostri di aver afferrato il problema (molti s’innamorano per un lampo negli occhi!). Steve Jobs, visto da vicino, è un uomo che nelle riunioni spesso viene sorpreso a guardare e a rimirare la propria mano come lo strumento più eccezionale di cui disponiamo e a vagare con il pensiero per trovare un’idea che possa cambiare la nostra vita per sempre! Ecco perché oggi che Steve non sta benissimo le notizie sul suo stato di salute non c’interessano come analisti di borsa ma come uomini che hanno ancora bisogno delle sue idee, delle sue visioni. C’è un terzo consiglio, non scritto, che ho carpito dalle storie raccontate su quest’uomo ricchissimo che è riuscito a dire “sono disposto a dare via tutto il mio patrimonio in cambio di un pomeriggio con Socrate!”. Quando molti anni fa venne licenziato dal suo presidente (un Bruto degli anni 90) e che lui stesso aveva scelto, vendette tutte le sue azioni e si mise a vagabondare per il mondo alla ricerca di nuove idee. Destinazione? L’Italia. Qualcosa vorrà dire, no?

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie per il consiglio ...so già a chi consigliarlo a mia volta!
Grande uomo Steve Jobs!

Fabio Vitta ha detto...

Bravo Riccardo, parole sante.

Marco Diotallevi ha detto...

È la mia bibbia insieme a THE SOCIAL NETWORK.

Ric ha detto...

Giusto Marco!