mercoledì 19 ottobre 2011
Per una volta che si dice la verità...
Per una volta che uno dice la verità... Quante volte ce ne siamo pentiti? Una confidenza a un amico, una lettera scritta a caldo, uno sfogo spontaneo, la debolezza di un momento. Purtroppo prima o poi ci si pente e si pensa “era meglio stare zitto...”. Ma perché? Non è meglio dire la verità? Non ci hanno insegnato da piccoli che le bugie hanno le gambe corte e che prima o poi la verità viene a galla? E solo a galla poteva rimanere questa verità giusta, sana e che non ha un pelo che è uno da nascondere. Certo, perché stiamo parlando di una ragazza, Federica Pellegrini, che le gambe ce le ha lunghe, e a galla ci deve rimanere per essere più veloce della luce in una piscina lunga 50 metri (tra parentesi: l’avete mai vista dal bordo piccolo una piscina così lunga? Il Tirreno in confronto è una pozzanghera!).
Alla domanda se farebbe da portabandiera alle prossime olimpiadi di Londra ha risposto: “Otto ore in piedi, mezza giornata sulle gambe non si recupera tanto facilmente, considerando che il giorno dopo ho le gare”. Che le volete dire? Niente, ha ragione e basta. Perché stiamo parlando di una ragazza che al posto delle gambe ha delle pinne, e al posto della braccia due eliche, stiamo parlando di una ragazza che sceglie con molta attenzione la canzone da ascoltare con l’iPod un secondo prima di salire sui quei blocchi di partenza, perché quell’ultima nota strappata alla vita da bipede si tramuti in un pieno di carburante al massimo degli ottani, in un mantra che nessuno conosce, in una motivazione da fuoco d’artificio, nella vita di un pesce per una sola manciata di secondi. Ed è in quei secondi che gambe come quelle roteano come lame che non vorrei avere accanto nemmeno in sogno. In quei secondi quella ragazza frantuma metri cubi d’acqua nello stesso modo in cui i neutrini volano attraverso l’universo, la sua pelle si trasforma in squame di teflon, e l’acqua le fluttua accanto stupefatta chiedendosi “cos’è quella roba più liscia di me?”. E quando poi quella ragazza vince e sale sul podio, quando sente l’inno nazionale, quel Fratelli d’Italia che bello o brutto è il nostro inno, piange di gioia, e noi con lei. È lì che la voglio vedere in lacrime, non per reggere quella bandiera per 8 ore in piedi per la quale darà COMUNQUE tutte e due le sue vite. Tirando fuori tutta la sua verità. Che normalmente si fa in confidenza a una compagna di squadra, insomma roba da spogliatoio, un dietro le quinte, un retroscena di addetti ai lavori dove ci si confida l’onore di portarla e il dispiacere di non poterlo fare perché il giorno dopo si hanno le gare. E la bandiera? Chi la porta allora? Come sempre qualcuno che ha già sudato e forse solo sognato di arrivare a una medaglia se non almeno a una finale. E in ogni caso faccio presente a tutte le federazioni che se non trovassero nessuno, in alternativa la bandiera la porterei volentieri io, perché tanto il giorno dopo mi faccio un bel pediluvio con i saltrati Rodell!
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9 commenti:
GRANDE RIC, HAI PROPRIO RAGIONE, SE VUOI PER UN PAIO D'ORE VENGO A DARVI UNA MANO ANCHE IO.
Come sempre i tuoi scritti hanno quel tratto ironico e realistico che ti contraddistingue.
Complimenti Riccardo! è sempre piacevole leggere queste pillole settimanali
quanto hai ragione ..... me ne dovrei stare zitta e invece puntualmente dico qualcosa di cui mi pento 3 minuti dopo!!!! Se volete una mano io mi candido come motivatrice per chi porta la bandiera, visto che sono bassa e che se la portassi io la vedrebbero in pochi. La Pellegrini è superfantastica ...l'ho vista ai mondiali di nuoto del 2009 a Roma .... che spettacolo e che boato al suo arrivo trionfale!!! Forza Federica.
Elisabetta
Happy Birthday! Brunella
TANTI AUGURI A TE
TANTI AUGURI A TE
BUON COMPLEANNO
Take care
Alessandra
XOXOXOXO
sante parole !
Ric, è bene che Federica Pellegrini porti la bandiera DOPO.
Con la medaglia d'oro al collo, preferibilmente.
bravi tutti e due, tu e lei
Onori e oneri ai vincitori! E gli altri sugli spalti stanno a guardare.
Ditelo ad Antonio Rossi oro olimpico e grandioso portabandiere.
Forse facevano male spalle e gambe pure a lui quando ha regalato all'Italia le sue vittorie.
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