È vero? Non è vero? Ma se Charlize Theron non risponde, anzi
scompare (come un fantasma) pure lei, da uno che si chiama Sean di nome e Penn
di cognome, che vuol dire? Voi sapete che in questo blog da anni si teorizza la
teoria dello scomparire, di cambiare numero di telefono, mail, insomma di
cancellare tutto per non farsi ritrovare ma solo PER TIGNA. Nel senso che è
divertente vedere l’effetto che fa:
- Ti ho cercato ma mi diceva “il numero è inesistente”
(piange mentre lo dice)
oppure
- Ti ho scritto una mail, ma mi è tornata indietro
Ovviamente per
rispondere sempre male:
- Ho cambiato
tariffa, gestore, telefonino, mail, ho cambiato tutto, anche te!
Ma era per tigna, insomma per far prendere uno spavento
(occhio che lo rifaccio, intesi?). Ma se invece una con la fortuna di Charlize,
con quella faccia, quel corpo, quella classe capace di alzare un sopracciglio e
far capire l’inopportunità della nostra vita al suo cospetto, pure quella di
Sean Penn, ricorre al "ghosting" come ormai si chiama, qualcosa è successo. Ve lo dico io: la noia. Semplicemente. Certo,
perché dal 7 agosto prossimo, Char come la chiamano gli amici (non è vero ma mi
piace pensarlo) compie il primo giretto di boa, 40 anni, e quindi una che ha
già avuto tutto, non ha la forza nemmeno di alzare quel famoso sopracciglio. E
scompare, nel senso che di fatto sta ferma. Suona l’iPhone 4s? (Char non ha
comprato il 5 né il 6: troppa fatica) e lei lascia squillare, putacaso avesse
mai lasciato la suoneria, oppure ha messo il numero di Sean fuori dai
preferiti. Il portiere le dice “Signora, hanno mandato dei fiori per lei”, - “Li regali a sua moglie, Giuseppe” - “Ma
non guarda nemmeno chi glieli manda” - “No, lo so chi è, butti pure il
biglietto” - “Allora... grazie!”...
I 40 anni dovrebbero passare lisci come olio e lei non vuole
un problemino nemmeno piccolo piccolo come Sean che, nell’immobilità della
reazione mancata ha sbroccato capendo di essere fracico di lei, ma nel silenzio,
nell’assenza di lei che ora ragiona così: “Troppo tardi, mi sono già stancata,
mi annoi, non so che dirti, che vuoi farci...”.
Fatemi aggiungere anche che se un manesco come Penn (che ha
sdrumato psicologicamente, e non solo pare, quell’angelo meraviglioso di Claire
Underwood, ops Robin Wright, di cui sono personalmente pazzo da “Le parole che
non ti ho detto”) per una volta se la prende lui una lecca, e per giunta
psicologica che fa male sul serio, io sono contento e pure voi, no?
Tanti auguri Char, non ti chiamo per gli auguri il 7.
1 commento:
Bravo Ric,
ma ricordati che con quell'immagine Missiroli ci ha rirato fuori un romanzone!
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