C’è stato un regalo che nella nostra vita ha fatto la
differenza. Si tratta del primo che abbiamo ricevuto a Natale, non da quel
buffone di Babbo Natale, ma da quello vero, cioè i nostri genitori.
Pochi giorni prima c’era stato un 8 dicembre diverso dagli
altri: mentre si faceva l’albero, da quelle bocche dei nostri genitori, è
uscita per la prima volta la frase rivolta a noi figli:
- Allora? Che vuoi per Natale?... - Noi, zitti zitti, abbiamo pensato “Ahà!
Allora è vero che non esiste Babbo Natale, eh?”. Però abbiamo capito
all’istante che non conveniva fare tante polemiche, ma sparare subito la
richiesta congrua: un assegno in bianco! No, scherzo: bisognava fare una richiesta che facesse loro credere
che si era effettivamente “cresciuti” nell’ultimo anno tanto da aver meritato
quell’Ansa ufficiale: “Babbo Natale non esiste”. Scelto il regalo, bisognava
sapere tutto: dove si comprava, nome del negozio, orario, se il giocattolo era
disponibile (perché poi alla fine era sempre e comunque un giocattolo), il
colore, il prezzo, il codice fiscale del proprietario, il nome dei commessi,
soprattutto quello più simpatico che avrebbe potuto assicurare uno sconto del
5% se l’acquisto fosse avvenuto entro il 15 dicembre. Insomma tutto. Fornite
queste informazioni seguiva, da
parte dei veri Babbi Natale, un sorriso tra l’ironico e il sarcastico che comunque
ci faceva stare con il fiato sospeso fino alle sera del 24. E finalmente sotto
l’albero, spuntava inconfondibile il pacco del nostro primo regalo! Nel mio caso: un proiettore bipasso (8 mm e
Super8mm). Era il mitico TONDO della Polistil, un oggetto di una bellezza
stupefacente tra le mani di un bambino di 10 anni, un oggetto di design firmato
da Lurani Cernuschi, ma comunque un giocattolo, tanto che la lampada era una
Osram da 12 volt, (quando si fulminava la ricompravo dagli autoricambi perché
era la stessa lampadina della luce di posizione della Fiat 500!)
Perché questo regalo ha fatto la differenza tra tutti quegli
altri che avevo ricevuto? Perché non era figlio del pensiero genitoriale
sempre accompagnato dal dubbio
“questo potrebbe piacergli?”, e non era il regalo imposto “questo va bene
perché lo farà crescere”. Ma semplicemente perché quel proiettore era frutto di
un desiderio: il mio! Piaceva a me da prima di averlo, l’avevo visto su
Topolino, e mi piaceva. Basta. Lo voglio. Babbo Natale non esiste.
Certo che se poi i miei, durante l’acquisto, si fossero
anche chiesti “come mai nostro figlio vuole un proiettore e non un razzo, un
calcio balilla, una bici, un cavallo, un pezzo d’uranio?”, forse sarebbe stato
meglio, noo?
PS: Esiste poi un altro regalo che fa la differenza. È il
secondo. Si tratta di una veretta di diamanti by Bvlgari. Ma ne parliamo
un’altra volta.
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